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E l’altra metà serberò io”. Al Museo degli innocenti la mostra sui segnali di riconoscimento.

Aggiornamento: 25 lug 2023





Visitabile dal 4 novembre al 31 gennaio 2023. Per i bambini “La moneta spezzata: una storia di Tino il Nocentino”, la pubblicazione realizzata grazie alla Fondazione che sarà impegnata anche nel sostegno al progetto di digitalizzazione di tutti i segnali custoditi nell’Archivio storico.

“E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti”. E’ la mostra sui segnali di riconoscimento – i piccoli oggetti lasciati ai bambini e alle bambine al momento del loro affidamento all’Istituto, al quale erano consegnati con l’intento di assicurarne la sopravvivenza – visitabile da giovedì 4 novembre fino al 31 gennaio 2023 nel Museo degli Innocenti di Firenze alla quale contribuisce anche la Fondazione Istituto degli Innocenti ETS con la pubblicazione Le moneta spezzata: una storia di Tino il Nocentino.


I segnali di riconoscimento

Monete e medaglie, ma anche accessori votivi, quali rosari, medagliette e croci, o di uso generico come monili, bottoni e nastri e, dall’Unità d’Italia in poi, anche immagini raffiguranti Garibaldi e Vittorio Emanuele II e nastri tricolore: quasi tutti rigorosamente spezzati, perché i segnali costituivano, fino al 1875, il solo “documento d’identità” in grado di far ricongiungere in futuro i genitori ai figli mostrando la parte mancante. L’Archivio storico degli Innocenti ne custodisce oltre 40mila, un patrimonio fra i più ricchi al mondo nel suo genere, da cui sono stati selezionati quelli in esposizione, corredati da pannelli illustrativi, rigorosi dal punto di vista scientifico ma accessibili anche al grande pubblico perché l’obiettivo dell’esposizione è la divulgazione della conoscenza di un patrimonio unico da tutelare, valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni.


Il percorso espositivo

Di questi 40mila ne sono stati selezionati 71 e fra questi per la prima volta è visibile il bigliettino più antico conservato in Istituto e mai mostrato al pubblico prima, quello di Tommaso Domenico lasciato in Istituto il 21 dicembre 1449. Il risultato è un vero e proprio viaggio nella storia dalla prospettiva unica dell’infanzia abbandonata e delle sofferenze delle madri e dei padri che hanno rinunciato a vivere la genitorialità pur di assicurare un avvenire migliore ai figli. Migliaia di storie che riemergono dall’Archivio storico grazie al lavoro paziente delle archiviste dell’Istituto che hanno fatto dialogare i segnali con le altre fonti d’archivio quali, ad esempio, i registri di Balie e Bambini, in cui è descritto anche che cosa indossava all’arrivo ogni bambino e l’eventuale polizza di accompagnamento, un foglio che poteva avvolgere l’oggetto utilizzato come segnale e riferire informazioni come il nome o la data di nascita.


Tino il Nocentino, le slide animate e la sala per i più piccoli. I segnali raccontati ai bambini

E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti è anche una mostra a misura di bambino. Con tanto di un’area dedicata ai più piccoli in cui, attraverso la proiezione di slide animate, prenderà forma e parola Tino il Nocentino, uno dei protagonisti di Le moneta spezzata: una storia di Tino il Nocentino, la pubblicazione in italiano e in inglese (con illustrazioni di Simone Frasca e testi di Sara Marconi) pensata appositamente per accompagnare la visita dei più piccoli e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Istituto degli Innocenti Ets.

Le slide animate sono ispirate alla storia raccontata nella pubblicazione che prende spunto dal ritrovamento casuale di una moneta spezzata in un armadio da parte di Anna e Martino, due fratellini che subito corrono dalla nonna per chiedere informazioni. Parte da qui il viaggio a ritroso nel tempo nella storia degli Innocenti, raccontata a misura di bambino, con Tino il Nocentino, un bambino che è stato accolto nell’antico Ospedale, che funge da voce narrante insieme alla nonna. La pubblicazione si trova nel Bookshop del Museo e può essere presa con una offerta minima di 6 euro. Il ricavato andrà a impiegato nei progetti dell’Istituto che sostengono le attività culturali e di accoglienza dell’Istituto.


Recupero, restauro e digitalizzazione dei segnali. L’impegno della Fondazione.

La Fondazione è anche direttamente coinvolta nel progetto di conservazione, tutela e valorizzazione degli oltre 40mila segnali, attraverso il riordino archivistico, l’inventariazione e la digitalizzazione degli oggetti e dei documenti ad essi collegati (registri di ingresso dei bambini in Ospedale) che l’Istituto intende realizzare nei prossimi anni. Le immagini realizzate e i relativi metadati saranno immesse in una teca in modo da permetterne la fruizione dal web, diffondendone così la conoscenza.

La mostra “E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti” è stata pensata al fine anche di sensibilizzare i visitatori su questo grande grande progetto conservativo in cui la Fondazione Istituto degli Innocenti Ets sarà impegnata attraverso iniziative di fundraising (per donazioni www.fondazioneinnocenti.it) per sostenerne economicamente la realizzazione.

La durata complessiva dell’intervento è stimata, quindi, in circa dieci anni a partire dal 2023 e include il riordino, la digitalizzazione e la pubblicazione di circa 4.000 pezzi l’anno.




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